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IL VIOLINO CONTAVALLI
Quando la via Emilia si apre sulla piazza principale di Imola, si incontra l’elegante Palazzo Sersanti, di fine ‘400.
Qui, all’interno della Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, si conserva un raro violino Contavalli del 1923.
Primo Contavalli aveva il laboratorio sopra la falegnameria di famiglia, in una viuzza dietro la piazza.
Faceva tutto da solo.
I suoi violini erano molto apprezzati, dalla sua piccola liuteria inviava strumenti a musicisti di tutto il mondo, in particolare giapponesi.
Primo Contavalli voleva che i suoi strumenti avessero un’identità , che fossero portatori di un messaggio. Attaccava all’interno della cassa armonica, invisibile dall’esterno, un foglietto con un pensiero, perché quelle parole potessero diffondersi insieme alla musica.
Questo violino è “Notte d’amore immenso” ed ogni volta che suona fa sentire anche questa bellissima idea d’amore.
Racconta la storia Sharipa Tussupbekova, enfant prodige del violino, nata in Kazakhstan e trasferitasi all’età di dieci anni in Italia per studiare con il maestro Pavel Berman dell’Accademia Internazionale di Imola.
Sharipa dice che “La musica mi consente di esprimere quello che non riesco a fare con le parole. Accadde la stessa cosa con un mio antenato, che all’epoca era un importante khan…”.
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