MOSTRA ANACLETO MARGOTTI COLLEZIONI D’ARTE DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI IMOLA

Il 7 giugno alle ore 17.30, la Fondazione inaugura la mostra su Anacleto Margotti al Centro Polivalente Gianni Isola.
All’interno della sua programmazione culturale, la Fondazione, proseguendo nell’intento di valorizzare e promuovere il patrimonio artistico della città, ha deciso dedicare un evento espositivo a un pittore molto caro e conosciuto agli imolesi.
Verranno quindi esposte alcune delle quattrocento opere, tra quadri e disegni che nel 1975 ricevette dallo stesso pittore.

Nato a San Potito di Lugo da famiglia umile, Margotti inizia presto a dipingere.
Conosce e rimane affascinato dall’ambiente futurista romagnolo e dal 1914 cominciano le commissioni pubbliche e private come la decorazione della Collegiata di Alfonsine dove realizza il Battesimo di Cristo, usando come modello il futuro pilota Francesco Baracca. Negli anni Venti e Trenta Margotti inizia le partecipazioni alle esposizioni nazionali a Bologna, Milano, Roma a Venezia e all’estero.
In parallelo insegna nelle scuole imolesi, pubblica numerosi articoli di giornale e scrive inoltre due romanzi Sfiducia (1919), Ombre di vita (1922) e la sua autobiografia Vita d’arte (1967).

La mostra cerca di documentare la lunga carriera di Margotti dal 1908 agli ultimi anni della sua vita.
Viene proposto un percorso diviso in quattro sezioni : un profilo biografico ; alcuni disegni a china sul periodo della guerra (1944 – 1945) ; la sua visione dell’arte tra paesaggi e nature morte e come ultima sezione, il lavoro fra tradizione e innovazione.
Il lavoro e la Romagna sono i protagonisti indiscussi delle sue opere.
Tornano infatti con costanza nei suoi dipinti scene di attività nei campi, figure intente nella fatica del proprio lavoro. E poi Imola, con l’autodromo, le corse in bicicletta e le attività in città.
Margotti ha dimostrato una devozione quasi sacrale per il lavoro e per i lavoratori, e richiama alla mente esempi del realismo francese come Corot e Millet.
Tutto ciò rende il suo messaggio ancora attuale, soprattutto in una situazione di crisi economica come quella che stiamo attraversando, dove la dignità del cittadino si riduce spesso all’esistenza stessa del lavoro.

Mostra a cura di Matteo Bacci

Altri articoli...